A CHE COSA SERVE L'ESPOSSIMETRO | ||
L'esposimetro è uno strumento
utilizzato in fotografia per quantificare la luce presente
in una scena. Fornisce un valore di esposizione con il quale
si può risalire alla coppia tempo/diaframma migliore.
Gli esposimetri sono costituiti da cellule siliconiche
fotosensibili che misurano la luminosità di un soggetto
secondo una modalità di lettura definita. Esistono due
tipologie di esposimetri: interni ed esterni. Gli interni
fanno parte della fotocamera e misurano esclusivamente
la luce riflessa. In questo caso, infatti, la luce che
riflette sulla superficie del soggetto agisce sul
sensore fotosensibile all'interno della fotocamera
segnalando la quantità di luce. Gli esposimetri esterni,
invece, consentono di eseguire sia la misurazione della
luce riflessa, sia quella della luce incidente, ovvero
della luce che cade sul soggetto;
vengono usati soprattutto a livello professionale quando
si devono riprodurre fedelmente le condizioni di una
determinata scena e/o i colori della stessa.
La lettura della luce può avvenire con modalità diverse
per diminuire gli errori e rendere più creativo il
procedimento fotografico.
Ogni costruttore di macchine fotografiche si è inventato un sistema diverso per leggere la luce, variandone la denominazione, tuttavia i metodi, pur con nomi diversi, si rifanno alle famiglie generali qui di seguito descritte. La lettura valutativa utilizza tutto il campo inquadrato, tuttavia in alcune situazioni può produrre grossolani errori a causa di fonti di luce o zone d'ombra all'interno della scena. Nella lettura spot l'esposimetro limita la sua azione ad un'area ben precisa e ristretta, la selezione della zona dove effettuare la misurazione è stabilita dal costruttore e di solito è circa il 12% della zona inquadrata (al centro della immagine); è un sistema molto preciso, anche se richiede esperienza per ottenere buoni risultati. La lettura parziale, come si deduce dalla descrizione, si limita a una parte del campo inquadrato, (di norma la parte centrale) tuttavia, come per quella valutativa, in alcune situazioni può produrre grossolani errori a causa di fonti di luce o zone d'ombra all'interno della scena. La lettura media pesata o a prevalenza centrale, o semispot, è una versione aggiornata della lettura media e utilizza due sensori che leggono la scena in modo diverso: il primo utilizza la zona centrale e il secondo il resto, poi il processore si occupa di unire i risultati privilegiando la zona centrale. Il metodo multizona o matrix utilizza diversi sensori, mediando i risultati con algoritmi di calcolo.
Gli esposimetri interni nelle fotocamere compatte sono spesso incorporati in una finestra accanto al
mirino o all’ottica.
Nelle reflex, invece, si trovano all’interno del corpo macchina e misurano la luce da dietro l’obiettivo. In questo secondo caso la lettura TTL (dall’inglese “Through The Lens”, ossia attraverso le lenti dell’obiettivo) è molto più accurata, infatti tiene conto della diffusione, della diffrazione e dell’attenuazione della luce causata dall’ottica e da eventuali filtri. |
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